Materiale didattico fornito dal Dott. Massimo Sanfilippo

EUTANASIA

DOLCE MORTE – BUONA MORTE

(dal greco eu = buono e tanatos = morte)

Uccisione diretta e intenzionale con metodi indolori, mediante un’azione o un’omissione, di un malato inguaribile o terminale o di un neonato o di un handicappato, per eliminare la sofferenza.

 

 

 

 MODALITA’ DELL’UTANASIA

  1. SUICIDIO ASSISTITO: procurare al paziente impossibilitato i mezzi da lui richiesti per attuare il suicidio
  2. EUTANASIA ATTIVA CONSENSUALE: intervento attivo su persona consenziente idoneo a procurare la morte
  3. EUTANASIA ATTIVA NON CONSENSUALE: idem senza il consenso dell’interessato
  4. EUTANASIA PASSIVA: omissioni della terapia o di un’assistenza efficace (detta: staccare la spina)

Distinzioni equivoche, in cui la sostanza non cambia: è sempre un omicidio

 

 

 

DEFINIZIONE DI MORTE

Perdita totale e irreversibile dell’unitarietà funzionale dell’organismo,di cui è responsabile il cervello (quindi morte cerebrale = morte dell’organismo).

ACCERTAMENTO DELLA MORTE CEREBRALE

Criteri neurologici:

    • stato di incoscienza
    • ariflessia e atonia muscolare
    • assenza di respirazione spontanea dopo la sospensione delle macchine
    • assenza di attività elettrica cerebrale per almeno 6 ore

ECG piatto (legge 578 del 29\12\93): riservato ai morti in centri di rianimazione, ai pazienti sottoposti a ventilazione meccanica, ai donatori di organi. Per tutti gli altri di norma si accerta la cessazione irreversibile dell’attività cardiaca.

 

 

 

COMA

(dal greco coma = sonno profondo)

Stato patologico conseguente a una grave sofferenza cerebrale, caratterizzato da perdita della coscienza, della motilità e dellasensibilità, con la conservazione più o meno completa delle funzioni vegetative.Può essere di varia entità, dal COMA VIGILE, in cui permane certo grado di coscienza, al COMA IRREVERSIBILE, detto anche STATO VEGETATIVO PERMANENTE (ma il paziente è vivo)

 

 

 

MALATO TERMINALE

meglio: MALATO CHE VIVE LA FASE TERMINALE DELLA VITA

(terminale è la malattia,non il malato)

Soggetto affetto da malattia evolutiva irreversibile che lo ha già portato alle soglie della morte o per la quale ogni cura è ormai del tutto inefficace.

 

 

 

CURE PALLIATIVE

Dal latino "pallium"=mantello (con cui la cura dovrebbe avvolgere il malato)

Insieme di interventi sia sanitari che psicologici, affettivi e sociali, messi in atto dal momento in cui la malattia è ormai inguaribile, realizzati come lavoro di èquipe multidisciplinare (di medici, psicologi, infermieri), volti a controllare il dolore e gli altri sintomi, a fornire al malato un sostegno psico-sociale, che lo aiuti a vivere nel miglior modo possibile fino all’ultimo istante di vita e alla famiglia un supporto per affrontare la malattia e la morte.

 

 

 

ACCANIMETO TERAPEUTICO

Ostinazione in trattamenti invasivi sproporzionati ai risultati ottenibili, che procrastinano di poco la morte imminente, prolungando solo le sofferenze del malato.

 

 

 

TESTAMENTO BIOLOGICO – TESTAMENTO DI VITA

DIRETTIVE ANTICIPATE DI TRATTAMENTO

LIVING WILL

Dichiarazione scritta in cui uno esprime la propria volontà in merito al trattamento a cui dovesse essere sottoposto in caso di gravi situazioni patologiche o di malattia in fase terminale,se impossibilitato al momento a dare il consenso:quali terapie accetta di ricevere e quali invece rifiuta.