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dalla prima pagina...

Come molti di voi sapranno  quest'anno e precisamente dal 25 settembre al 4 ottobre la nostra  classe (4E) è stata a visitare il Nuovo mondo: si avete capito bene siamo stati negli U.S.A.. Il viaggio, per alcuni,  è iniziato  la mattina presto dalla stazione Santa Maria Novella di Firenze, direzione Pisa,  per prendere il volo Delta alla volta di New York!! L'entusiasmo era già alle stelle prima ancora di imbarcarsi. Il volo è stato abbastanza lungo e snervante ma per la gioia di tutti e specialmente dell'Emma (Matteuzzi)  hanno proiettato “Kung Fu Panda”.

Dopo otto ore di volo e il vano tentativo di vedere la Statua della Libertà dall'aereo,  siamo sbarcati oltreoceano al John Fitzgerald Kennedy e qui abbiamo fatto il nostro primo incontro con la cultura americana:  il super calorico caffè di Sturbucks.  Finalmente,  dopo altre due ore di volo, siamo arrivati  in North Carolina all' NCSSM – nella città di Durham - la scuola che ci ha ospitati.  Da subito i nostri ospiti si sono dimostrati cordiali e soprattutto simpaticissimi.

Nei giorni successivi oltre a visitare la scuola che in realtà è una piccola città (basti pensare che solo la palestra è più o meno grande come il Rodolico),  abbiamo  fatto la conoscenza del loro modo di affrontare la giornata scolastica e abbiamo potuto vedere come il sistema scolastico americano sia molto differente dal nostro, almeno per quanto riguarda quella scuola: i ragazzi hanno lezione tutto il giorno e hanno libera scelta sulle lezioni da seguire e su come spalmarle durante la giornata. Inoltre le lezioni sono molto più interattive delle nostre,  anche in materie umanistiche che noi seguiamo in modo più classico cioè ascoltando una lezione senza creare un dibattito critico bipartisan alunni-insegnanti. Infine in America è molto importante anche lo sport e il gioco di squadra e così spesso i ragazzi fanno parte di gruppi sportivi della scuola e hanno la possibilità di ricevere borse di studio per il loro impegno sportivo. Nel week-end siamo stati  nelle case degli ospiti, e lì abbiamo veramente toccato con mano la cultura americana. C'è chi è stato sul quad (vero Canacci?!?!), chi è andato a vedere la partita di football americano,  chi ha fatto surf,  ma soprattutto abbiamo vissuto la quotidianità di un ragazzo americano medio ed è stata un'esperienza diversa ed eccitante.

Il martedì dopo il nostro ritorno alla scuola siamo andati per due giorni  a  Washington D.C.  dove  siamo stati a visitare il Campidoglio,  il Lincoln Memorial , lo Space and Air Museum e la National Gallery. Washington è molto diversa dalle stereotipate me tropoli americane fatte di grattacieli all'infinito,  diciamo che è più “europea”, ad altezza d'uomo! Lo stile è molto vicino a quello dell'impero romano, con palazzi bianchi e colonne enormi,  copiate dai monumenti più belli che abbiamo in Italia. Un 'esperienza magnifica è stata quella avuta all'hard rock cafè, dove c'erano: la maglietta di Kurt Cobain, la chitarra degli Alice in Chain e molte relique della musica internazionale.  Tornati alla scuola ci siamo divertiti ad assistere ad una lezione di robotica, tenuta dal prof. Menchini, che ci aveva accompagnato a Washington.  Dopo un “bye you all” e un grosso abbraccio ai nostri amici americani a malincuore siamo ripartiti per l'Italia.

Quello che abbiamo potuto constatare nel nostro viaggio è che molti miti e molti stereotipi sull'America sono completamente falsi, soprattutto quello dell'americano medio ritenuto pieno di se e indisponibile. L'unico che invece non siamo riusciti a sfatare è quello del cibo, che in effetti è stato un problema per tutti: gli americani sono abituati a mangiare ai fast food, e cucinano veramente poco (anche se alcuni hanno cucine immense!!), e così ci siamo fatti il giro di tutti i fast food possibili e immaginabili; la cosa buona è che fra questi c'erano anche quelli per così dire etnici(messicano, cinese, giapponese) così che  abbiamo potuto variare ogni tanto e provare cibi nuovi.
Comunque a parte il cibo la nostra è stata un esperienza veramente unica, e che resterà nella nostra memoria per sempre, adesso non ci resta che rimanere in trepida attesa, fino a che i nostri amici d’oltreoceano non vengono a trovarci alla fine di febbraio


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