Questo spazio raccoglie tutte le notizie che riguardano le attività e i progetti didattici del nostro Liceo. Sperando vi piaccia l'idea.......
Buona lettura!

Grande successo del Liceo Rodolico alle finali regionali  di beach  volley

Venerdi  17  maggio a signa si e' svolta la fase regionale  di  beach  volley riservata alle scuole secondarie di  secondo  grado.
La  squadra  maschile  del nostro liceo   si e' classificata  al primo  posto e rappresentera' la Toscana alle finali nazionali a  Manfredonia  (FG)  il  24-26 maggio. La squadra femminile si e' classificata al secondo posto.

La squadra  maschile  era composta da: Lorimer  Riccardo 2E -  Cinquina  Lapo 2E  - Marchi Gabriele 3E

La  squadra femminile era composta da: Papini Stefania 3C -  Innocenti  Barbara  2B -  Cini  Federica  2B

A tutti gli alunni/e i complimenti da parte di tutta la scuola.

    

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Gara di Arrampicata Sportiva - Specialità Boulder
mercoledì 8 maggio 2013 - presso A.S.D. Stone Monkey
Complimenti ai nostri studenti che hanno partecipato alla manifestazione sportiva!!  Di seguito potete scaricare la classifica in pdf. I  nominativi evidenziati, cioè i primi 3 per categoria, sono coloro che verranno premiati.  [Scarica la classifica ]

“Noi ci allegrammo, e Tosto tornò in pianto”
Gianluigi Tosto si esibisce al Liceo Rodolico

di Federico Bogani  e  Gabriele  Marchi  III  E

Il giorno 26 Febbraio, alle ore 10:15, si è tenuta al Rodolico, più precisamente in aula video, la rappresentazione dell’Inferno di Dante ad opera di Gianluigi Tosto, che si è esibito per la terza volta davanti agli studenti della  classe III E, stavolta accompagnati dai compagni della III A. Indimenticabili per gli alunni le precedenti rappresentazioni dell’Iliade e dell’Ultimo viaggio di Pascoli, ma anche stavolta  Gianluigi Tosto non ha deluso le aspettative. Nonostante la visibile quanto, inizialmente, sorprendente assenza di strumenti che avevano caratterizzato le precedenti rappresentazioni e sorpreso gli studenti, Tosto è riuscito ad affascinare e stupire tutti i ragazzi e le professoresse Minucci e Catallo, con un nuovo sistema rappresentativo: al posto degli assenti strumenti, l’attore ha utilizzato un sistema elettronico per mettere in risalto il valore della voce e dei suoni durante l’illustrazione. Dopo un breve prologo, Tosto ha iniziato a recitare il ventiquattresimo canto, partendo dalla metafora del giovane contadino e della brina, dove sono rappresentati i ladri, il cui corpo è cinto da numerosi serpi che li mordono senza pietà. Al termine di ogni canto, Tosto ha esposto passi di critiche e tesi di alcuni intellettuali, tra cui l’inglese Eliot. Ha rappresentato successivamente il terzo canto, dove Dante e Virgilio giungono davanti alla porta dell’Inferno (Per me si va ne la città dolente,/ per me si va ne l’etterno dolore,/ per me si va tra la perduta gente) e incontrano “Caron dimonio, con occhi di bragia”, e il quinto canto, dove viene narrato l’amore di Paolo e Francesca (sorprendente l’uso della consolle con cui ha riprodotto il fruscio del vento che travolge le anime lussuriose). 


Ha invece utilizzato  una tecnica particolare per rappresentare i conosciuti canti primo e ventiseiesimo: li ha infatti recitati “indirettamente”, passando per un’altra strada potremmo dire. Il primo canto è stato recitato secondo lo stile di Venturino Camaiti, scrittore fiorentino a cavallo tra il XIX e il XX secolo che ha riscritto la Divina Commedia in volgare fiorentino. E proprio l’utilizzo del vernacolo ha fatto scaturire grosse risate tra i presenti, che hanno potuto vedere la Divina Commedia da un punto di vista più comico del solito. Invece il ventiseiesimo canto, raffigurante la figura di Ulisse, è stato rappresentato recitando “Se questo è un uomo” di Primo Levi, quando, durante il tragitto per arrivare a prendere la zuppa, Primo Levi narra pezzi del ventiseiesimo canto a Pikolo. È stata una scelta molto azzeccata, poiché, nonostante siano stati recitati pochi versi, ha sottolineato aspetti stilistici del canto che non si sarebbero potuti cogliere leggendoli o ascoltandoli una sola volta (il parallelismo fra “e misi me” e “si metta”) e ha mostrato la difficoltà di tradurre la Divina Commedia in altre lingue. E mentre Tosto recitava si potevano notare i suoi occhi velati, a causa dell’espressività di questo brano che colpisce profondamente ogni lettore. Si è poi soffermato sulla famosa frase di Ulisse pronunciata ai suoi compagni: “Considerate la vostra semenza:/ Fatti non foste a viver come bruti,/ Ma per seguir virtute e canoscenza”. Ha infine concluso con l’ultimo canto dell’Inferno, con la rappresentazione di Lucifero, Dante e Virgilio che riescono ad uscire dall’Inferno e “riveder le stelle”. Alla fine della rappresentazione, dopo gli applausi, Tosto ha lasciato agli studenti spazio per eventuali domande, che, come le precedenti volte, sono tardate ad arrivare, a causa della soggezione che a noi  incute la sua eccezionale  bravura. Un ringraziamento a Tosto per la sua disponibilità e alle professoresse che hanno organizzato l’evento sperando di poter assistere ancora alle performances di questo vero fuoriclasse  …..
Firenze, nasce il progetto DAVID
La sicurezza stradale parte dalla scuola

MICHELE  GARINEI   DONALD  ZEKA   CLASSE  III  E

Martedì 5 e 12 febbraio al liceo Rodolico sono saliti in cattedra i fondatori dell'associazione Lorenzo Guarnieri e due ispettrici della polizia municipale per parlare agli studenti delle classi 3A e 3E di sicurezza stradale nell'ambito del progetto DAVID svolto in collaborazione con il comune di Firenze e l'associazione Guarnieri.
Dati e Analisi; Aderenza alle regole; Vite ed Educazione; Ingegneria; Dopo la violenza; è questo l'acronimo del progetto DAVID, iniziativa di sensibilizzazione contro gli incidenti stradali nata grazie al tenace ingegno dell'associazione Lorenzo Guarnieri, giovane morto nel giugno 2011 in un incidente stradale investito da un uomo che guidava in stato d'ebbrezza.



L'attività si prefigge, con cinque mosse, di elaborare un'efficace strategia per ridurre in modo concreto gli incidenti stradali e le morti a Firenze.









I numeri analizzati sono il punto di partenza del Piano DAVID, che si pone l'obiettivo di ridurre del 50% i decessi e le lesioni gravi causati da incidenti stradali nei prossimi 10 anni. A Firenze questo significa salvare almeno 58 vite e avere 1000 feriti gravi in meno.
Sull'onda del successo di diversi paesi europei , in primis l'Inghilterra, che negli ultimi vent'anni hanno diminuito notevolmente il tasso di mortalità stradale grazie a norme di controllo più scrupolose e all'introduzione del reato di omicidio stradale, l'attività dell’associazione Guarnieri si propone anche l'obiettivo di introdurre il reato di omicidio stradale nel codice penale italiano.
A tale proposito molto importante è l’attività proposta nelle scuole fiorentine rivolta alle future generazioni di guidatori. Gli interventi formativi, a cura di amici e parenti di Lorenzo Guarnieri e di un giovane sopravvissuto ad un incidente stradale con esiti post-traumatici ,mirano  a focalizzare l'attenzione dei piu giovani alla buona guida evidenziando gli effetti prodotti da un comportamento sconsiderato e le alterazioni fisiche determinate dall’uso di  sostanze che influenzano negativamente le capacità cognitive.
Si tratta di un'iniziativa molto importante che anche nel nostro liceo,come in altri istituti, ha riscosso molti consensi coinvolgendoci emotivamente  per le immagini cruente e spesso raccapriccianti dei sinistri stradali che sono stati proposti alla nostra attenzione.


I bioindicatori della qualità ambientale
prof. Roberto BARGAGLI, Università di Siena
giovedì 15 novembre 2012, ore 15.45


Nell'ambito delle iniziative di Pianeta Galileo, il nostro Liceo ha ospitato il prof. Bargagli per una conferenza dal titolo I bioindicatori della qualità ambientale. Si pubblica a disposizione degli interessati un breve abstract della lezione e il pdf del'intervento, scaricabile sulla destra sotto il logo di Pianeta Galileo.

In una società che continua a misurare il benessere in termine di PIL e di consumi, è necessario diffondere maggior consapevolezza dei limiti oggettivi delle risorse naturali e della necessità di salvaguardare la capacità del pianeta di sostenere la vita. La Scuola e l’Università debbono contribuire all’affermazione di una nuova cultura e di nuovi stili di vita, mediante un tipo di insegnamento meno trasmissivo, più critico e capace di far comprendere la complessità e l’interdipendenza tra problemi sociali, economici ed ambientali.



Una migliore conoscenza delle interazioni tra l’uomo ed il suo ambiente e degli effetti del sovra-sfruttamento delle risorse naturali è un importante presupposto per favorire nei giovani una riflessione critica sulle numerose pratiche insostenibili che caratterizzano questa nostra epoca e per far sviluppare comportamenti individuali più coerenti con la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali.
Saper riconoscere ed interpretare le risposte degli organismi che condividono il nostro ambiente (fisiologiche, morfologiche e di popolazione) alla presenza di inquinanti o ai cambiamenti climatici, consente a ciascuno di noi di fare scoperte “autonome” e, quindi, anche di acquisire maggiore consapevolezza, nuove attitudini e comportamenti. Scopo dell’intervento sarà quello di far comprendere come l’uomo, per valutare la “qualità” dell’ambiente in cui vive, abbia sempre fatto riferimento “ai segni della natura”. Mediante esempi applicativi, verrà illustrato agli studenti il ruolo che alcuni organismi (licheni, muschi, piante superiori, animali) possono svolgere nella valutazione della qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo con l’obiettivo di: 1. migliorare la loro conoscenza delle interazioni tra l’uomo ed il suo ambiente; 2. fornire un’occasione per riflettere e semplici strumenti per valutare autonomamente e criticamente quanto sta accadendo intorno a loro.


Riferimenti

R. Bargagli, ECOLOGIA APPLICATA per un uso consapevole dell’aria, dell’acqua e del suolo, AMON Ed., Padova 2012, 248 pp.

Lorenzini G.. e Nali, le Piante e l’Inquinamento dell’Aria, Springer, Milano 2005, 247 pp.                         
Il metodo darwiniano oggi
Pianeta Galileo 2012 Lezione – incontro del prof. Francesco Frati
17 gennaio 2013, ore 16 Liceo scientifico Niccolò Rodolico
Aula video, Via Baldovinetti 5



Nel 1859 Charles Darwin pubblica il suo saggio “L’origine delle specie” nel quale il naturalista inglese descrive la propria Teoria dell’Evoluzione basata sul meccanismo della Selezione Naturale.
Si trattava, all’epoca, di una teoria grandemente attesa dalla comunità scientifica perché prometteva di spiegare (e non limitarsi a descriverli) i fenomeni naturali senza ricorrere all'intervento di alcuna divinità, elevando, con leggi in grado di spiegare le molteplici osservazioni, anche le scienze naturali a vera disciplina scientifica.
La Teoria dell’Evoluzione darwiniana poggia su alcuni concetti fondamentali che ai nostri occhi appaiono oggi di una semplicità imbarazzante. Ogni singola specie è fatta da individui diversi tra loro, anche minimamente, e a ogni generazione gli individui migliori hanno maggiori probabilità di sopravvivere, quindi di riprodursi, quindi di trasmettere i propri caratteri favorevoli alle generazioni successive. Così, con questo semplice meccanismo, nel corso del tempo le caratteristiche favorevoli aumentano la loro frequenza, quelle sfavorevoli scompaiono, e complessivamente le specie si trasformano (cioè si evolvono), adattandosi all’ambiente che le circonda.
Inoltre, Darwin sostiene che ogni singola nuova specie abbia origine da altre specie precedentemente esistenti, cosicché l’intera storia della vita sulla Terra può essere vista come un grande albero (gli scienziati lo chiamano filogenetico) nel quale i “ramoscelli” rappresentano le specie esistenti, mentre i “rami” nati negli gli anni precedenti rappresentano la successione delle specie estinte.
Oggi, a oltre 150 anni dalla pubblicazione del suo saggio, la Teoria dell'Evoluzione per Selezione Naturale, seppur integrata e modificata nel tempo grazie alla ricerca in campo biologico (150 anni, nella scienza moderna, sono un’eternità...), continua ad essere il principale strumento teorico in grado di spiegare efficacemente i fenomeni naturali, dalla nascita delle specie alla loro estinzione,
dal motivo per il quale ogni specie possiede ciascuna singola sua parte (utile o non utile che sia) al motivo per cui i ceppi batterici finiscono per diventare resistenti anche ai più efficaci antibiotici.

Indicazioni bibliografiche:
Charles Darwin, L'Origine delle Specie
Charles Darwin, Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Telmo Pievani, La teoria dell'evoluzione. Attualità di una rivoluzione scientifica
Sean B. Carroll, Al di là di ogni ragionevole dubbio
Francisco J. Ayala, Le ragioni dell'evoluzione
Stephen J. Gould, La struttura della Teoria dell'Evoluzione
Stephen J. Gould, Il pollice del panda