I disturbi
L'apprendimento
è favorito dalla capacità attentiva, ciò presuppone
la capacità di concentrarsi sull'oggetto da apprendere senza
farsi disturbare da altri stimoli esterni.
Per prima cosa dunque uno studente deve bloccare o inibire interferenze
o stimoli che possono disturbare la sua concentrazione, tra questi rientrano
le attività motorie, gli stati emotivi e le motivazioni estranee.
La disattenzione, come suggerisce il termine è la perdita o l'incapacità
di stabilire la condizione sopra descritta. Questa deriva anche da difficoltà
di comprensione I disturbi di apprendimento scolastico, si distinguono
in specifici, ed aspecifici.
I disturbi specifici si inquadrano generalmente
con la compromessa capacità di lettura, di scrittura
e di calcolo, in assenza di compromissioni o alterazioni
psicopatologiche o sensoriali, di deficit cognitivo, o
di situazioni carenziali che possano spiegarne l'origine.
Questi quadri sono definiti da altri Autori "disturbi
evolutivi" in relazione alla loro tendenza ad attenuarsi
nel corso dell'età evolutiva.
Il Disturbo Specifico dell'Apprendimento indica, implicitamente,
una alterazione selettiva "verticale" di alcuni
meccanismi neuropsicologici di base con atipie a carico
prevalentemente delle abilità metalinguistiche,
sequenziali e della memoria a breve termine.
E' possibile che queste atipie nel funzionamento cognitivo
globale costituiscono un effetto negativo dello scarso
controllo e uso della lingua, sulle conoscenze e sulle
competenze sviluppate da questi individui, ma è,
nello stesso tempo ipotizzabile, che queste difficoltà
siano anch'esse secondarie a fattori neuropsicologici
(metalinguistici, mnestici, attentivi) in questo caso
da considerarsi come competenze "trasversali".
In ogni caso, ci troviamo di fronte ad un problema di
integrazione tra competenze diverse ad un alto livello
di complessità e di astrazione e ad una difficoltà
ad "automatizzare" alcune funzioni, per lasciare
il posto ad un controllo consapevole (metacognitivo e
strategico) di funzioni più complesse.
In termini di strategie i soggetti con D.S.A. sembrano
possedere molte strategie, ma le sottoutilizzano a causa
di una difficoltà a selezionare gli obiettivi e
le strategie più adeguate.
Il disturbo aspecifico invece sottende
una anomalia nei processi cognitivi, a questa si associa
una concomitanza di ritardo dello sviluppo del linguaggio
o delle capacità motorie.
I soggetti che ne sono affetti presentano una percentuale
di fallimento scolastico che risulta 1.5 volte più
elevata rispetto alla media.
Il Disturbo aspecifico di apprendimento può rendersi
manifesto all’inizio della scolarizzazione oppure
riconoscersi ad iter scolastico inoltrato
Per tutti i casi, una particolare attenzione deve essere
posta sull'influenza delle componenti emozionali, quali
insicurezza, caduta dell’autostima, inibizione reattiva,
secondarie al disturbo di base ma sovente estremamente
importanti sul piano clinico. E’ da tener presente
che l’età d’esordio delle difficoltà
di apprendimento (siano esse specifiche o aspecifiche)
si situa nella fase evolutiva di acquisizione del sentimento
di identità: ciò può condizionare
il disturbo di apprendimento sia nella sua genesi che
nelle conseguenze psico-reattive