dalla prima pagina...
IL VIAGGIO DELLA MEMORIA
I nostri studenti in visita ai campi di sterminio nazisti
Riflessioni della prof.ssa Nunziati, accompagnatrice del gruppo
Questo progetto è stato, prima di tutto, un'esperienza, un incontro diretto con l'orrore, con l'incredibile, che pure già conoscevamo per averne letto e studiato.
Un esperienza; un'emozione quindi impossibile da comunicare.
Tenterò di farlo riferendomi ad oggetti che mi hanno colpito per la loro quotidianità.
Abbiamo visto valige, tante valige, con i loro nomi scritti sopra; bambole, tante bambole, piccole e grandi; capelli, una massa di capelli ormai senza colore; e poi scarpe, pentole...
Oggetti che nella loro dimessa semplicità, parlano di vite spezzate, di sogni infranti, di un futuro mai vissuto. Questo e tanto altro è stato il viaggio della memoria.
E quando è terminato sono rimaste a monito le parole scritte da Nedo Fiano, il nostro testimone vivente che ha perduto ad Auschwitz l'intera famiglia:
<< Il prezzo che tutti abbiamo pagato è stato troppo alto perché possiamo permetterci di dimenticarlo...>>
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IL “RODOLICO” AL “MONICELLI DAY”
Grande festa a Firenze il 12 maggio 2009, nell'ambito delle celebrazioni per l'attribuzione della cittadinanza onoraria al famoso regista e scrittore viareggino novantaquattrenne Mario Monicelli. Il nostro Istituto ha avuto il grande onore di poter assistere alla proiezione del suo film “Temporale Rosy” con Gerard Depardieu e, nella stessa mattinata, di incontrare personalmente questo grande mito del cinema italiano. La giornata fiorentina del regista è iniziata quindi alle 11 quando, accolto al Circolo S.Quirico di Legnaia da una vera e propria folla, è salito sul palcoscenico del teatro per rispondere alle domande dei ragazzi del Rodolico.

Alcuni degli studenti delle classi I F, I G, II D, II F , II L coinvolte nel progetto, coordinato dalla prof.sse Cristina Minucci e Antonella Orsucci , hanno avuto così l'opportunità di poter intervistare il regista che, garbatamente, non si è sottratto al fuoco di fila dei quesiti, ma anzi ha risposto con la sua consueta verve, dispensando parole di saggezza e di notevole spessore culturale. Particolarmente toccanti i ricordi degli attori scomparsi con cui ha condiviso i successi della sua straordinaria carriera come Alberto Sordi e Vittorio Gassmann , ma il regista ha catturato l'attenzione di tutti , soprattutto quando , con il carisma di un maestro di vita, ha invitato gli studenti a a coltivare sempre il piacere della lettura, punto di partenza per la formazione culturale e la conoscenza degli individui.
Al termine dell'intervista il regista ha ricevuto dalle mani dell'Assessore Eugenio Giani il Premio della Casa Editrice Nerbini.


Queste le riflessioni degli studenti:
…..............Il recente incontro con Mario Monicelli, ha costituito per noi studenti un momento di particolare rilevanza, perchè abbiamo potuto riflettere sul profilo umano, culturale e professionale di questo famoso artista dello spettacolo che ha dato una significativa impronta alla sua opera e prestigiosi contributi di valenza internazionale al cinema italiano. Dalle domande che gli sono state poste, sono scaturite risposte che hanno messo in luce, e non poteva essere diversamente, la personalità complessa, ma anche lineare di Monicelli, in cui la razionalità di pensiero si armonizza con una sua spiccata sensibilità interiore. Attento ai problemi odierni, spesso egli ha utilizzato avvenimenti del passato per darne una chiave di lettura intelligente nell’attualità. Così ad esempio è stato per il suo film di successo “L’armata Brancaleone”, che tratta in chiave apparentemente ironica, uno spaccato di vita medievale, ove miserabili accattoni, guidati da un cavaliere donchisciottesco vivono avventure eroiche per garantirsi la sopravvivenza. E che dire del suo giudizio delle donne? Egli ne esalta la maturità e la concretezza, anche se in esse è connaturata una simbolica fragilità ; in un accurato confronto con gli uomini, Monicelli ritiene questi, pur dotati di una superiore forza fisica che li predispone ad un ruolo di guida, penalizzati dall'ingenuità e dall'infantilismo (come in “Speriamo che sia femmina”).
Il film che abbiamo visto, “Temporale Rosy”, sembra contraddire questa sua opinione sulle donne, ma una attenta riconsiderazione della vicenda trattata, evidenzia una sottolineatura del possibile reale rapporto tra la violenza di uno sport molto robusto praticato dall’interprete femminile ed i suoi sentimenti interiori.
La lezione di questo regista, che afferma di aver prodotto i suoi capolavori in ambienti “divertenti” è racchiusa nei valori che giustamente egli vuole trasmettere, quando dichiara il suo continuo impegno nella ricerca a tutto campo, nello studio, nel desiderio di conoscere sempre meglio e sempre di più.
Carolina Chiggio - Lorenzo Santoro Classe I G
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…..........L’incontro ravvicinato con il regista e sceneggiatore Mario Monicelli è stato, per noi studenti del Liceo Rodolico, un modo per conoscere meglio un personaggio che ha caratterizzato la storia del cinema del XX secolo grazie alla produzione di innumerevoli pellicole. Tante sono state le domande che noi gli abbiamo rivolto, , alcune anche con sfondo umoristico, alle quali sono state date risposte senza retorica e molto esaurienti. Ciò che un po’ tutti abbiamo notato è stata l’insistenza con la quale Monicelli ha sottolineato che tutti suoi films sono nati da storie inspirate al vero; come ha ribadito lui stesso anche molte delle battute contenute nei suoi film e passate alla storia, come ad esempio la “supercazzola con scappellamento a destra” in “Amici miei”, non sono puramente frutto della sua fantasia ma colte dal linguaggio fiorentino di tutti i giorni.
Ciò ci ha permesso di apprezzare ancor di più il legame che questo personaggio ha con la nostra città.
Gabriele Cecchin Classe II F
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…..............La mattina del 12 Maggio ci siamo recati all’Arena Teatro “Cinecittà”, SMS San Quirico, per partecipare ai festeggiamenti per l'attribuzione della cittadinanza onoraria al celebre regista cinematografico italiano novantaquattrenne Mario Monicelli.Abbiamo quindi aspettato qualche minuto nel teatro in attesa che il regista arrivasse da Roma. Alla sua entrata nel teatro c’è stata un’ovazione e Monicelli è stato applaudito e acclamato dal pubblico ripetutamente. La mia impressione è stata quella di incontrare un uomo anziano fuori ma ancora gioioso di vivere dentro.È stato molto interessante rivolgere a questo mito del cinema delle domande e scoprire da parte mia che alcuni dei più celebri film italiani sono stati ideati dalla mente e dall’ingegno di questo grande uomo. Pur non avendo visto nemmeno la metà dei 68 film prodotti, posso dire con certezza che nelle sue opere è sempre stato capace di tirare fuori il miglior umorismo italiano dagli attori e di utilizzarlo con semplicità ritraendo quelle vicende mondane e popolari cui spesso lui stesso aveva assistito nella sua vita. In particolare posso prendere come esempio la serie di “Amici Miei”, che nel giorno della manifestazione è stata ricordata con alcune immagini. La spontaneità dei protagonisti unita ai luoghi comuni e alle battute semplici, ma efficaci, danno vita a scene dove la realtà quotidiana diventa la sostanza della rappresentazione. Per concludere, voglio dire che ho imparato una cosa in particolare dalle parole di Mario Monicelli : nella vita puoi raggiungere i tuoi obiettivi solo se non ti lasci persuadere dalla gente e se non ti abbatti per un tentativo fallito; il vero motivo per cui cadiamo è per imparare a rialzarci in piedi e migliorarci ancora.
Michael Bettucchi Classe II D
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…..........................Il giorno 12 maggio,insieme ad altre classi del nostro istituto,abbiamo incontrato il noto regista e sceneggiatore italiano Mario Monicelli, autore di moltissimi film di successo, ritenuto uno dei principali interpreti della commedia all’italiana. Una volta giunti alla Casa del Popolo S.Quirico abbiamo visionato un film di Monicelli intitolato “Temporale Rosy” del 1979 che quando uscì nelle sale cinematografiche ebbe scarso successo,ma fu rivalutato in seguito. Curiosa è la figura dell’ancor giovane Gèrard Depardieu che interpreta un pugile che si innamora di una lottatrice belga. Dopo la visione del film è finalmente arrivato Mario Monicelli e alcuni nostri compagni hanno potuto porgergli delle domande alle quali il regista ha risposto in maniera colorita e brillante. Ha voluto rammentare alcune sue opere e ci ha colpito la sua modestia : continuava ad insistere che le sue idee non erano frutto della sua fantasia ,ma erano riprese da scene di vita vissute soprattutto nei quartieri popolari. Ha inoltre sottolineato che la costante frequentazione di testi letterari ha apportato un contributo fondamentale alle sceneggiature dei suoi film. Infine abbiamo potuto osservare alcune tavole di due fumetti ideati dal regista stesso che sono state esposte nel Circolo. Prima di lasciarci il noto regista ha ritirato alcune onorificenze e poi si è recato in Palazzo Vecchio per ricevere la cittadinanza onoraria.
Marco Campolmi, Alberto Fusi , Federico Cassioli Classe I F
TORNEO DI BASKET ALLIEVI: Il Rodolico vince ma non passa......
Amara sconfitta in quel di Empoli per la rappresentativa di basket del liceo Rodolico, che il giorno 26/03/2009 sono stati battuti nella semifinale provinciale del torneo scolastico di pallacanestro dai coetanei del Liceo Scientifico Pontormo, con il risultato di 64-58 alla fine di un tempo supplementare. I nostri ragazzi hanno superato senza troppi problemi il girone di qualificazione aggiudicandosi due vittorie, entrambe con più di 40 punti di scarto, contro lo Scientifico Gramsi e contro l’ITI Leonardo da Vinci.
I giocatori del Rodolico erano consapevoli di dover giocare questa semifinale con una squadra molto agguerrita e con due o tre individualità di rilievo, ma l’entusiasmo, la voglia di giocare e lo spirito con cui i nostri ragazzi hanno giocato tutti i 45 minuti di gara (compreso l’overtime di 5 minuti) è senz’altro da segnalare. Purtroppo non sempre le cose vanno come dovrebbero andare, talvolta anche a causa di fattori imprevedibili. L’intenzione non è di certo quella di far nascere una polemica, ma bensì di raccontare come i giocatori del Rodolico abbiano giocato e interpretato questa partita onorando il nome del Liceo. Dispiace perché senza dubbio l’incontro poteva anche essere portato a casa con risultato favorevole e poi, una volta qualificati per la finale, chissà cosa sarebbe potuto succedere..
E’ lecito affermare che il Rodolico avrebbe vinto questa partita se non ci fossero state sul finale molti “errori arbitrali”, se così possono essere chiamati. La partita è stata tesa sin dai primi minuti soprattutto a causa di molti fischi del direttore di gara sbagliati o omessi, cha hanno portato a un nervosismo da entrambe le parti, visibile soprattutto negli scontri fisici sotto canestro.
I primi due quarti volano via senza acuti ne da una parte ne dall’altra e si va al riposo dopo venti minuti con il Pontormo in vantaggio di soli 2 punti ( 28-26). Poi qualcosa cambia nei nostri giocatori, i quali, pur giocando con la giusta determinazione e il giusto spirito agonistico, sbagliano molti passaggi e tiri comodi. L’ultimo quarto è segnato da due canestri annullati al Rodolico per infrazione di 24’ ( tempo massimo per un azione d’attacco) alquanto dubbi poiché segnalati dal tavolo, dove erano presenti solo ragazzi empolesi. Poi, a 10 secondi dal termine dei tempi regolamentare, sul punteggio di 56-56, avviene l’inverosimile: palla, che avrebbe valso la vittoria, in mano a Conti, il quale punta il suo uomo è realizza un canestro veramente difficile, salvo poi vederselo annullare per una infrazione di passi assolutamente INESISTENTE. Tuttavia questo sembra non soddisfare l’arbitro della giornata, che a 2’ dal termine fischia a Tarchi un fallo antisportivo, pienamente frutto della sua fantasia, con il quale manda un giocatore empolese in lunetta per due tiri liberi e assegna la conseguente rimessa ai padroni di casa:dopo uno 0/2 ai liberi il Pontormo cerca un ultimo tiro per la vittoria, ma se lo vede andare fuori. A questo punto si va al supplementare con i ragazzi del Rodolico visibilmente innervositi per l’accaduto e così, a causa della scarsa concentrazione lasciano lo spazio agli avversari, i quali ne approfittano subito andando +4. Nuovamente alcuni fischi sospetti fanno perdere quel poco di pazienza rimasta a tutti i giocatori ma anche alla professoressa Rita Donati. La partita si conclude con il punteggio di 64-58 dts e come detto lascia molto l’amaro in bocca poiché questa partita il Rodolico l’ha meritata e la “avrebbe” anche vinta.
Tabellini Liceo Scientifico Rodolico
Rodolico: Tarchi, Lari 4, Lotti 4, Cresti, Cecchin 17, Sussi 2, Mugnaini 4, Dolfi 8, Conti 19, Firenzuoli assente.
Accompagnatrice: professoressa Rita Donati.
PICCOLI PROFESSORI CRESCONO. ANCORA
Il Reporter, giornale gratuito di ampia diffusione nel quartiere, pubblica un interessante articolo che descrive l'attività di volontariato per sostegno scolastico che i nostri studenti fanno da tempo in favore degli alunni di alcune scuole medie del quartiere. Tale attività di indubbio valore, coordinata dalla prof.ssa Orsucci, sembra abbia riscosso l'interesse del presidente Giuseppe D'Eugenio e di tutto il Consiglio del Quartiere 4.
60 ANNI DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
«60 anni e non li dimostra, o comunque li porta abbastanza bene!» Così il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha definito la Costituzione Italiana, aprendo la Cerimonia di Celebrazione del 60° Anniversario della Costituzione Italiana tenutasi il 10/05/08 presso l’ Aula Magna dell’Università degli Studi di Firenze, cui hanno partecipato le classi IV D e IV E , con il coordinamento dei loro insegnanti , Prof.ri Campestri, Faith, Gambacorta, Mecocci, in rappresentanza di tutto il Liceo Rodolico..
MEMORIALDAY - per non dimenticare
Le classi I E e II L del Liceo Scientifico “Niccolò Rodolico”, insieme a quelle di altri Istituti fiorentini, hanno partecipato, lo scorso 29 maggio al “Memorial Day 2008 “, la “Giornata della commemorazione per tutte le vittime del terrorismo, della mafia e della criminalità”, organizzata nel prestigioso Salone dei Duecento con la collaborazione del Comune di Firenze, del Sindacato Autonomo di Polizia (S.A.P.) e delle varie associazioni, come Macramè e Libera, che si occupano di educazione alla legalità.
VIAGGIO IN NORTH CAROLINA
I nostri studenti della classe 4E - accompagnati dalle prof.sse Bardi e Larini - sono stati a visitare la NCSSM (North Carolina School of Science and Mathematics ) nell'ambito di un progetto di scambio. L'importante esperienza è stata documentata con un articolo che raccoglie impressioni e foto.
LA PROVINCIA PER LO SPORT
Congratulazioni vivissime a Matteo Fraschi, nostro allievo nella II F, che iI 15 dicembre 2007 nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, accompagnato da un folto stuolo di fans -tra cui i suoi compagni di classe- ha ricevuto l’ambito Premio “La Provincia per lo Sport” assegnato a quegli studenti che hanno raggiunto nell’anno in corso risultati di rilievo.
Il curriculum del nostro allievo è di tutto rispetto: nel 2006 ai Campionati Italiani giovanili invernali di Imperia riesce a centrare 5 ori ed a stabilire 3 record della manifestazione. Nello stesso anno a Roma ai Campionati Italiani di categoria estivi vince le sue due gare preferite i 100 rana e i 200 misti.
Nel 2007, Matteo conferma le sue potenzialità sempre ad Imperia ai Campionati Italiani giovanili invernali salendo ancora tre volte sul gradino più alto del podio ed anche stavolta lascia il segno con due record. Ma la soddisfazione più grande di questa annata arriva a luglio quando viene convocato dal commissario tecnico della nazionale giovanile italiana - Cesare Butini - per la Coppa Comen in programma a Larnaca (Cipro) ed anche li Matteo riesce a far parlare di sè con 4 ori in tasca e altri 3 record.
TROFEO ASSI BANCA TOSCANA
Grande successo di pubblico al Mandela Forum in occasione delle gare di atletica del XXVI Trofeo Assi Banca Toscana disputate dagli studenti delle scuole medie superiori della Provincia di Firenze nelle giornate dell’8 e del 13 febbraio 2008.
Il nostro Liceo, che ha partecipato a questo tradizionale appuntamento sportivo con una squadra agguerritissima accompagnata dalla prof.ssa Monica Petrini, ha ottenuto piazzamenti di tutto rispetto.
Un bravo soprattutto a Leonardo Bagnoli che ha effettuato un’eccellente prestazione. L’atleta della III G - in formissima – ha sbaragliato gli altri concorrenti aggiudicandosi due ori rispettivamente nei 280 metri e nel salto in alto.
Convegno – Concorso nazionale di Letteratura italiana “I Colloqui Fiorentini” VII Edizione: 11-12-13 marzo 2008 Davvero cospicua la rappresentativa del Liceo “N.Rodolico” che ha partecipato quest’anno al tradizionale appuntamento con i “Colloqui fiorentini” giunto alla VII edizione.
Il Convegno e concorso nazionale, che si è svolto al Palazzo dei Congressi nei giorni 11-12-13 marzo 2008, organizzato da DIESSE (centro per la didattica e l’innovazione scolastica) e patrocinato dal Ministero della Pubblica Istruzione con il contributo dell’ Ente Cassa di Risparmio di Firenze, ha richiamato più di 800 studenti da tutta Italia che hanno raccolto la sfida di un lavoro di ricerca sull’opera di Italo Calvino a partire da una frase dello scrittore contenuta nelle Città invisibili: “Cercare chi e che cosa in mezzo all’inferno non è inferno”.
Quasi trenta studenti del nostro Istituto delle classi IV A, IV B, III E, II F, III F, IV H, II G, coadiuvati dalle loro insegnanti prof.sse Catallo, Felici, Mecocci, Minucci, Orsucci, Sangalli, si sono impegnati in questa competizione letteraria elaborando tesine e racconti.
Di notevole spessore critico le relazioni dei docenti universitari che hanno portato spunti per la riflessione e chiavi di lettura innovative del complesso macrocosmo letterario calviniano.
Da ricordare l’ intervento del prof. Valerio Capasa dell’Università di Bari che ha individuato nell’opera dello scrittore una possibile “soluzione” all’inferno che caratterizza la vita quotidiana : l’accadimento di un incontro che all’improvviso, come un bagliore, illumini il grigiore dell’esistenza dopo il quale nulla è più come prima.
Ciò avviene ne “La giornata di uno scrutatore “ in cui il protagonista impara per la prima volta l’essenza dell’amore disinteressato nella dura realtà del Cottolengo o in “ Se una notte d’inverno un viaggiatore” in cui il lettore cambia in modo irreversibile la propria vita dopo l’incontro con la lettrice. La lezione dell’ultimo Calvino - secondo il prof. Capasa - sembra quindi consistere nell’esortazione a non scomporre analiticamente la realtà con un vano gioco intellettualistico, cioè a non guardarla dall’alto come Cosimo ne “IL barone rampante”, ma a tuffarsi con coraggio e senza pregiudizi nelle esperienze di vita deludenti o gratificanti che siano.
Sicuramente pregevole e di altissimo livello culturale la relazione del prof. Elio Gioanola dell’Università di Genova, noto critico letterario, il quale , dopo aver dichiarato di aver conosciuto personalmente Italo Calvino, ha sottolineato in particolare la peculiarità della sua lucida analisi che non vuol soccombere di fronte al caos dell’esistenza.
La regressione calviniana verso il mondo della fantasia è una ritirata strategica, una sorta di intellettualistica presa di distanza dal pathos di una vita soffocante ed oppressiva determinata dal degrado delle relazioni umane e dal progresso tecnologico.
L’inferno - ha concluso quindi Elio Gioanola – è per Calvino il mondo e l’io nel mondo e il non inferno è la scrittura in cui l’autore si rifugia, riscattando il puro dato cronachistico con una continua invenzione.
Dopo gli interventi dei docenti che hanno coinvolto emotivamente la platea rendendo il pensiero di Calvino vivo ed autentico, è arrivato il momento tanto atteso della premiazione.
Anche quest’anno, come nel 2006 , il Liceo Rodolico si è classificato al primo posto.
Sono state proclamate vincitrici per la sezione narrativa Giulia Gigli ed Alice Martinelli della classe II F con il racconto “Un ciliegio in Paradiso”.
Le due studentesse, coordinate dalla prof.ssa Cristina Minucci, hanno ricevuto l’apprezzamento del Presidente della giuria prof. Gino Tellini, docente universitario di Letteratura italiana, che nella motivazione del premio ha sottolineato “l’originale leggerezza di invenzione” del testo elaborato.
Un altro importante riconoscimento è andato a Serena Santini della classe IV B che , coordinata dalla prof.ssa Emanuela Sangalli, ha ottenuto la menzione d’onore per il suo racconto “Rumore di una giornata”.
Coordinamento di Istituto: prof.sse Tiziana Catallo, Cristiana Felici Puccetti, Carla Mecocci, Cristina Minucci, Antonella Orsucci, Emanuela Sangalli
Circolo dei Lettori – 2° incontro del 27.02.2008
Mercoledì 27 febbraio u.s. presso la sede del nostro Liceo di Via Baldovinetti si è svolto il secondo incontro del Circolo dei Lettori, coordinato dalle professoresse Cristina Minucci e Anna Nunziati. L’argomento proposto nell’avviso di convocazione era “La legge giusta e ingiusta” e, come di consueto, i partecipanti sono giunti all’incontro portando almeno un testo inerente l’argomento per discuterne insieme.
L’occasione dell’incontro è stata la presentazione alla Biblioteca delle Oblate del nuovo libro di Stefano Rodotà, garante della Privacy, La vita e le regole.
Il libro, di cui abbiamo letto alcune pagine, tratta di argomenti attualissimi quali aborto, eutanasia, accanimento terapeutico: l’autore solleva molti quesiti che toccano le nostre coscienze senza influenzare il lettore con le proprie opinioni.
Il tema del conflitto tra leggi etiche e civili è chiaramente sviluppato nella tragedia di Sofocle, autore greco vissuto nel V° secolo a.C., Antigone.
I versi raccontano la vicenda di Antigone, sorella di Polinice ed Eteocle, divisa da un terribile dilemma: obbedire alla legge del Re Creonte oppure alla legge divina e quindi tributare le onoranze funebri a Polinice, ritenuto traditore della patria e quindi indegno di sepoltura secondo le disposizioni emanate da Creonte. Il libro affronta pertanto il tema del contrasto fra le leggi degli uomini e la legge divina: Antigone, per aver seppellito Polinice, contravvenendo al divieto di Creonte, viene condannata a morte.
La discussione è proseguita con la presentazione del volume Una voce del lago di Jennifer Donnelly, che parla di una ragazza che si trova a dover decidere tra seguire i propri ideali o quelli del padre. Il successivo libro è stato il romanzo di Alexandre Dumas padre Il Conte di Montecristo.
La storia è ambientata in Italia, Francia e nell’isola mediterranea, tra il 1815 e il 1838; i principali argomenti trattati sono la giustizia, la vendetta, il perdono e la misericordia. Siamo quindi passati alla presentazione del libro Un nemico del popolo di H. Ibsen, poeta e drammaturgo norvegese, vissuto nel XIX° secolo.
Il libro, di cui abbiamo letto un passo, narra la vicenda di un medico norvegese che denuncia la pericolosità delle acque termali inquinate del paesino dove vive. La sua denuncia si scontra con gli interessi economici della cittadina che sulle terme fonda la propria prosperità. Il medico non cede alle pressioni dei concittadini né alle loro minacce e nonostante i problemi per sé e la sua famiglia decide di restare in paese, difendere la propria posizione e dimostrare quindi l’importanza del libero pensiero.
Altro testo segnalato è stato La patente del Premio Nobel Luigi Pirandello, in cui si narra la vicenda di un tale che, ritenuto uno iettatore, passa attraverso svariate vicende che lo esasperano a tal punto da arrivare a richiedere alla giustizia il rilascio della “patente di iettatore” per trarre da essa un mezzo per vivere. E’ stato quindi presentato il libro di Bertolt Brecht Vita di Galileo, in cui si evidenzia il rapporto tra lo scienziato e la sua coscienza.
La discussione è proseguita con la presentazione del libro di Luis Sepùlveda Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, che narra la storia di Antonio e della sua caccia a un feroce felino, vicenda che sottolinea l’eterna contrapposizione tra la legge dell’uomo e quella della natura.
La successiva presentazione è stata Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij in cui il protagonista Raskolnikov commette un duplice omicidio e trova il suo castigo nel suo stesso delitto, che lo estromette dalla società degli uomini. Sceglie poi la via della redenzione, che passa attraverso la confessione e l’accettazione del castigo nella speranza di poter essere un giorno reintegrato nella società. Immancabile la citazione di Kafka e del suo famosissimo Processo, romanzo pubblicato postumo, in cui il protagonista, Josef K., viene arrestato per una colpa che non gli verrà mai rivelata e per la quale prova tuttavia una vergogna insopportabile.
Il protagonista si vede intrappolato in un vicolo cieco, un terribile incubo che si concretizza nella sua vita e che, giorno dopo giorno, mina e sgretola la sua dignità di uomo, fino all’impietosa esecuzione finale.
E’ stato quindi presentato il libro Il processo di Shamgorod di Elie Wiesel, deportato nel 1944 a Auschwitz e premiato con il Nobel per la pace nel 1986. La storia è ambientata in un villaggio nel quale si recano tre attori girovaghi i quali vi giungono dopo l’uccisione della comunità ebraica, ormai rappresentata solo dal taverniere e dalla cameriera. Mettono comunque in scena lo spettacolo che prevede un processo contro Dio che non ha saputo proteggere i suoi fedeli.
Siamo quindi passati alla presentazione del libro Processo a Gesù di Diego Fabbri, opera teatrale nella quale l’autore narra di una compagnia di ebrei che inscena sempre lo stesso spettacolo sul processo subito da Gesù, sulla cui innocenza ancora si interrogano ed esprimono dubbi.
L’ ultimo libro presentato è una recentissima uscita: si tratta L’arte del dubbio di Gianrico Carofiglio, magistrato, con il quale l’autore fornisce una specie di manuale sulla tecnica dell'interrogatorio per demolire o rafforzare una testimonianza nei processi, basandosi su casi veri.
A cura di Andrea Trambusti Classe III F
continua ...